domenica 17 marzo 2013

Corso di Disegno Naturalistico LIPU Asti: disegnare il paesaggio e il barbagianni

Ultima lezione  del corso di disegno naturalistico presso la LIPU di Asti, dedicata alla pittura del paesaggio.





La buona riuscita di un corso di disegno è sicuramente basata sui suoi partecipanti: quando sono brave, affiatate, simpatiche, ottime cuoche dalle mille torte, la qualità  del corso è decisamente  elevata, eccone le prove:

Luciana

Luciana

Maria Rosa

Martina, Barbagianni

Martina

Irene

Gisella

Ornella

Claudia

Claudia

Gisella

sabato 9 marzo 2013

Corso di Disegno Naturalistico LIPU Asti: Disegnare le orchidee

E' ricominciato presso la Lipu di Asti ( località Case Doglioni al km 7 della strada provinciale N°12 per Tigliole d'Asti ) il Corso di Disegno Naturalistico: sei giornate dedicate al rappresentazione del mondo naturale,  tre nell’autunno 2012 e tre nel mese di marzo  2013.
La lezione di sabato 9 marzo 2012 era dedicata alla rappresentazione delle orchidee spontanee che anche qui tra le colline piemontesi cominceranno tra poco a fiorire.

Martina, Ohrys tenthredinifera

Maria Rosa, Ophrys sipontensis

Rosanna, Ophrys funerea

Maria Rosa, Ophrys reinholdii

Irene, Ophrys fuciflora s.l.

Gisella, Ophrys fuciflora s.l.

Luciana, Ophrys funerea

Ornella, Ophrys reinholdii

Claudia, Ophrys scolopax

Claudia, Paphiopedilum leeanum

 

martedì 5 marzo 2013

Segnali di primavera

Civignola, Colline del Monferrato settentrionale
5 marzo 2013


Zigolo nero


Un inverno corto con poca neve e poco freddo scivola via lasciando spazio ai primi tangibili segnali primaverili. In fiore nei boschi l'Hepatica nobilis, Primula vulgaris, Pulmonaria officinalis, Tussilago farfara, Cornus mas. In canto Picchio verde, Picchio rosso maggiore, Scricciolo, Pettirosso, Tordo bottaccio, Merlo, Capinera, Cinciarella, Cinciallegra, Cincia bigia, Codibugnolo, Picchio muratore, Fringuello, Verdone, Cardellino e Zigolo nero.

Zigolo nero

Dai boschi ancora nudi in cima alla collina l'occhio spazia verso la pianura lontana e quindi silenziosa, lontana è quasi bella, col suo piccolo nastro d'argento che serpeggia lungo le coste dell'antico mare pliocenico: il Po.

venerdì 1 marzo 2013

Berk berk



Con questa lettera Franco Correggia ricorda all’amico Silvio il giorno della scoperta dell’enigmatica creatura tra le vigne del Monferrato astigiano: il Berk berk

Berk berk maschio




Berk berk femmina



Caro Silvio,
Ebbene sì, quelle che stai per vedere sono le uniche, irripetibili, sbalorditive immagini che esistono sulla Terra del Berk berk! Sì, proprio lui, l’incredibile animale un po’ toporagno, un po’ castoro, un po’ canguro, un po’ lontra, un po’ tupaia che SOLO IO E TE (unici al mondo), nei lontanissimi anni Settanta vedemmo emergere dal “gurbin” (troguolo) di una vigna situata nelle selvagge e impervie colline del Lunè del reame perduto di Mondonio!!! Quella creatura mitica e indecifrabile che, dopo essere emersa ubriaca di verderame dall’esoterico monolito di cemento e dopo essere magistralmente sfuggita alla tua ferrea presa con una fulminea autotomia della coda, scomparve misteriosamente nelle nebbie delle foreste vergini mondoniesi, fuggendo a balzelloni giganti sulle sue esili zampette e lanciando a gran voce il suo preistorico, ancestrale e inquietante richiamo: berk, berk, berk, berk...
Ti chiederai come altri umani possano condividere con noi il segreto criptozoologico dell’esistenza del berk berk. La colpa è mia, lo confesso: una sera, in un momento di debolezza favorito dalla particolare empatia con alcuni amici naturalisti  raccontai incautamente del nostro antico incontro con l’animale misterioso e totemico, avanzando ardite ipotesi sulla sua tassonomia e sottolineando che la creatura osservata solo da noi due faceva impallidire i più arditi biomostri della zoologia fantastica di Borges.
Purtroppo, tra i componenti dell’uditorio, si annidava il subdolo Lorenzo Dotti, naturalista eccellente, ornitologo superlativo, botanico raffinatissimo e disegnatore fantastico, ma ahimè membro dormiente di un oscuro ramo del priorato di Sion che ha come scopo supremo lo screditamento dei naturalisti non ortodossi che affermano l’esistenza di specie zoologiche relitte sfuggite alla scienza ufficiale. Il perfido Lorenzo faceva al momento finta di nulla, ma come tutti i malvagi adepti della sua diabolica setta attendeva sadicamente il momento per sferrare il suo micidiale attacco. Momento che è puntualmente arrivato venerdì scorso, sotto la forma di una paludata e rigorosa riunione di botanici ed entomologi tenutasi nel contado di Asti. In quel cenacolo pseudoaccademico il cinico Dotti si presentava con una perfetta raffigurazione pittorica del berk berk dipinta da lui medesimo, e rivolgendosi a tutti gli astanti urlava con sanguinaria veemenza: “Ecco, questo è l’empio animale che l’eretico florista di Mondonio sostiene di avere visto, insieme ad un suo sinistro ed eversivo compare, nelle foreste primigenie astigiane ormai quasi mezzo secolo fa!”. Inutile dirti che, dopo lo sconcerto generale, sono stato immediatamente espulso con biasimo e disonore da ogni società zoologica dell’Occidente e da ogni sodalizio naturalistico del pianeta, nonché stigmatizzato e bollato con ignominia come visionario acchiappafarfalle da qualsivoglia amante della natura (compresi i boy-scout di Castelnuovo Don Bosco e le Giovani Marmotte di Capriglio).
Tuttavia qualcosa di buono resta: siccome il perfido Lorenzo, pur accecato dall’idea di spedirmi di fronte all’Inquisizione, non ha potuto tradire la sua straordinaria maestria artistica, noi oggi disponiamo di due strepitose tavole iconografiche che restituiscono magistralmente e meticolosamente (come tutti i fanatici integralisti il Dotti è ossessivamente maniacale e preciso) le fattezze dell’arcano berk berk, nei suoi più minuti dettagli e perfino nell’espressione del suo dimorfismo sessuale (vedi tavola del maschio e tavola della femmina)!!!
Ti lascio questi capolavori  e ti informo che domani stesso, sfidando i tromboni benpensanti dell’accademismo zoologico internazionale, proporrò il riconoscimento del nostro toporagno gigante come specie nuova e valida, con il nome di Diploberk problematicus, Deideri, Correggia et Dotti, 2009.
Cari saluti criptozoologici.
Franco