venerdì 28 novembre 2014

Watercolour Flash Mob. Casale Monferrato 30 novembre 2014

Watercolour Flash Mob
Casale Monferrato 30 novembre 2014 ore 10/15

 
 
La gente si raduna per condividere le passioni più strane, noi ci raduniamo per condividere lo strumento di comunicazione più antico: il disegno.
Lorenzo Dotti vi aspetta al Castello di Casale Monferrato domenica 30 novembre alle ore 10 armati di carta, colori, pennelli, panino e bibita per una performance acquerellosa tra il castello e il fiume Po.
Partecipazione gratuita.
Vi aspettiamo in numero esagerato!
In caso di pioggia disegneremo al riparo nel Castello, un occasione per visitare la mostra conclusiva dei concorsi d'arte visiva che ospita i lavori di artisti dilettanti, professionisti e Writers che hanno dipinto il territorio del Parco Fluviale del Po e Orba.

Ritrovo ore 10 davanti all'ingresso del Castello di Casale Monferrato



mercoledì 26 novembre 2014

Epilogo del corso di acquerello, Napoli Orto Botanico 21/23 novembre 2014

Dalla finestra del mio studio qui sulle colline che si affacciano sulla pianura padana, un nebbione denso avvolge tutto. Sembrano lontanissime le tre giornate primaverili passate a Napoli pochi giorni fa con nuove e vecchie amicizie appassionate di disegno "en plein air".

 
Grazie a tutti i partecipanti Amelia Pennisi, Anna Puglia, Francesco Innangi, Giulia Guerra, Guida Procaccini, Marta Marini, Rosanna Fantucci, Susanna Ferrante, Tonia Piras, Viola Storni. Grazie all'Orto Botanico dell'Università di Napoli Federico II che ci ha ospitato e grazie di cuore ad una città meravigliosa che ci ha regalato tre caldissime giornate più primaverili che autunnali.
 
Orto Botanico dell'Università di Napoli Federico II, corsisti al lavoro

Amelia Pennisi, esercizi "en plein air"

Giulia Guerra, esercizi "en plein air"

Guida Procaccini, esercizi "en plein air"

Marta Marini, esercizi "en plein air"

Francesco Innangi, esercizi "en plein air"

Rosanna Fantucci, esercizi "en plein air"

Susanna Ferrante, esercizi "en plein air"

Tonia Piras, esercizi "en plein air"

Viola Storni, esercizi "en plein air"

Anna Puglia, esercizi "en plein air"

Francesco Innangi, esercizi "en plein air"

Guida Procaccini, esercizi "en plein air"

Viola Storni, esercizi "en plein air"

Susanna Ferrante, esercizi "en plein air"

Tonia Piras, esercizi "en plein air"

Marta Marini, esercizi "en plein air"

Giulia Guerra, esercizi "en plein air"

Castel dell'Ovo, Tonia al lavoro
 

martedì 18 novembre 2014

Parco Fluviale del Po e Orba: mostra conclusiva dei concorsi d'arte visiva

Parco Fluviale del Po e Orba
Artisti x la Natura: Mostra conclusiva dei concorsi d'arte visiva
Manica Lunga del Castello Monferrato - Casale Monferrato 21 novembre - 8 dicembre

 
 
Il Parco Fluviale del Po e dell’Orba ha dedicato il 2014 alla rassegna Artisti x la Natura, progetto reso possibile dal supporto di Fondazione CRT e Regione Piemonte - Settore Musei e Patrimonio culturale. In questo contesto, artisti dilettanti e professionisti si sono cimentati nella lettura del paesaggio e nell’interpretazione degli aspetti ambientali, paesaggistici e naturalistici più significativi del territorio con cui si rapporta l’Ente-Parco.
Le iniziative organizzate nel corso dell’anno hanno spaziato fra: i Corsi di disegno en plein air “Dipingere il paesaggio” organizzati alla Rocca di Verrua Savoia e alla Grangia di Pobietto, il concorso di pittura estemporanea “Dipingere il paesaggio del grande Fiume” a Cantavenna e dintorni, il concorso di pittura murale estemporanea “Il fiume invisibile” a Valmacca e il concorso fotografico amatoriale “Cascine e Castelli tra colline e risaie” riferito all’area vasta.
In occasione del Concorso di pittura estemporanea è stata ospitata una selezioni di Artisti Naturalisti italiani: Alessandro Troisi, Andrea Ambrogio, Concetta Flore, Elisabetta Mitrovic, Federico Gemma, Marina Cremonini e Lorenzo Dotti, durante i tre giorni di permanenza hanno saputo cogliere dettagli e sensazioni offerte dal paesaggio e dalla natura del Parco per ritrarli al meglio. Presso i locali della Manica Lunga del Castello del Monferrato, dal 21 novembre all’8 dicembre sarà possibile visitare la mostra  delle opere e degli elaborati realizzati dai partecipanti ai corsi e ai concorsi di arte visiva organizzati dall’Ente-Parco oltre che le opere degli artisti naturalisti.

Inoltre, il 21 novembre, durante l’inaugurazione della Mostra, a partire dalle ore 17.00, vi sarà la premiazione dei vincitori del concorso di fotografia “Cascine e Castelli tra colline e risaie”. 

 

 Ingresso gratuito

Orari di visita:
sabato  14.30 - 18.00
domenica  e festivi 10.00 – 12.30 / 14.30 -18.00
dal lunedì al venerdì visite su prenotazione.

 Per informazioni e prenotazioni :
Parco Fluviale del Po e dell’Orba – tel.  0384 84676  cell 335 8001549
e-mail: centro.visita@parcodelpo-vcal.it    www.parcodelpo-vcal.it

sabato 15 novembre 2014

L'Indaco europeo

La pianta Isatis tinctoria, nota col nome “guado”, “gualdo”  o “glasto”(pastel in francese) fu coltivata in Europa dal Medioevo fino al ‘700 per produrre la tinta blu nota come “blu di Genova” da cui blue jeans.



Con questa sostanza esportata in tutto il bacino mediterraneo si tingevano sia vesti preziose, sia gli indumenti da lavoro per i marinai e robuste tele. Il paese di Castelnuovo Scrivia (AL) fu il maggiore e più qualificato centro di produzione del gualdo lombardo sino all’800, quando venne soppiantato dall’Indaco orientale ( Indigofera tinctoria).

Indaco 516, watercolour White Nights


Il commercio del “blu di Genova” produceva grande ricchezza: la tintura era confezionata in pani che in Provenza erano chiamati “cocagne”: da qui nasce il detto “paese della cuccagna” per definire un luogo ricco di benessere economico.


Blu indaco scuro 498, watercolour Schmincke
Bruno seppia 663, watercolour Schmincke
Giallo di Napoli 229, watercolour Schmincke



Leonardo da Vinci così riporta nel Codice Atlantico la ricetta “per fare indaco”:
“Per fare indaco. Togli fiori di guado e amido per ugual parte e impasta insieme con orina e aceto e fanne un migliaccio e seccalo al sole e se pendessi in bianco rimetti più fiori di guado rimpastando in modo sia iscuro a tuo modo di colore

Note dalla scheda su Isatis tinctoria di Acta Plantarum: 

La fama maggiore del guado è legata alle sue peculiarita' tintorie. Già nell'epoca preistorica era nota e veniva coltivata per estrarre dalle sue foglie i pigmenti coloranti, dai quali si otteneva l'indaco, la colorazione blu più utilizzata dal genere umano. Indaco è un termine che deriva dal latino indicum riferendosi al paese d'origine, l'India, paese che per secoli esportò in tutto il mondo, questa materia tintoria, ritenuta la migliore in assoluto per qualità.
L'isatis ebbe la sua maggiore espansione in Europa nel Medioevo, sembra sia stata introdotta dai Mori. Dapprima si diffuse in Inghilterra ed in Francia poi in Italia dove le coltivazioni ebbero una grande rilevanza economica, a carattere industriale. Nei secoli 14° e 15° l' esportazione del guado era una delle voci più importanti del bilancio dello stato. L'Umbria fu una delle regioni di maggiore produzione, la cittadina di nome Gualdo, vicino a Nocera, ne è testimonianza.
La materia prima si ricavava dalle foglie, mediante tagli regolari che permettono alla pianta di ricacciare nuove foglie, ottenendo fino a 4-5 raccolti stagionali. Il pigmento veniva estratto dalle foglie, macinate nei frantoi, lasciate macerare per la fermentazione in acqua con l'aggiunta di calce ed altri prodotti alcalini, tra cui l'urina. Con questo processo si otteneva un liquido giallastro, che agitato, ossidato e lasciato a riposo faceva precipitare il pigmento blu. Il composto ottenuto si lasciava essiccare in piccole formelle che al momento dell'utilizzo si scioglievano, come sapone, direttamente in acqua bollente.
Il suo declino iniziò nel XVII secolo quando sul mercato si iniziò ad importare un'altra materia tintoria blu, che si estraeva dall' Indigofera tinctoria, (da cui prende il nome il colore indaco), proveniente dall'India, dalla quale si otteneva un prodotto di maggiore qualità e resa

Indaco 516, watercolour White Nights
 

martedì 4 novembre 2014

Le montagne di Viollet-le-Duc

Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc  ( 1814, 1879)


In occasione del 200° anniversario della nascita, il Musée de la Cité de l'architecture et du patrimoine di Parigi gli dedica una mostra. Un viaggio nell'opera monumentale di un architetto  visionario dell'ottocento attraverso i suoi carnet de vojage, i suoi cantieri monumentali (Carcassone, Notre Dame), e i suoi romantici schizzi e acquerelli di montagna.
Informazioni sulla mostra qui: Viollet-le-Duc, les visions d'un architecte
Cité de l'Architecture et du Patrimoine. Paris 20 novembre 2014, 9 marzo 2015



Bionnassay. Grande moraine


Col conduisant à Tramezaygues au pied du Pic du Midi

Le Marboré prise du sommet de Vignemale.

 Le lac de Séculéjo et la cascade

Vue de la vallée de Cauterets prise des rampants de Peyguère

 Pic de la Maladetta , vue du port de Vénasque