sabato 24 ottobre 2020

Esercizio n.22 dipingere trasparenze al mare

 


Trasparenze cristalline del mare del sud Italia, i faraglioni di Sant'Andrea in Salento (Puglia).
Esercizio realizzato con Watercolor White Nights, nomi e numerazione seguono quindi la cartella colori White Nights.




1. Il soggetto da riprodurre




2. Disegno e tratteggio delle zone d'ombra con matita
o in alternativa marker Graphite 03 della Derwent

3. Azzurro chiaro 509 per il cielo e Lacca blu 510 molto diluita per
le ombre sulle rocce


4. Verde oliva chiaro 727 per le praterie, mescola Verde oliva chiaro 727 
e Verde oliva scuro 725 per cespugli e alberi

5. Terra di Siena naturale 405 qua e là sulle rocce e nei riflessi in acqua,
Seppia 413 molto diluito per le rocce sott'acqua in primo piano

6. Blu oltremare 511 per il mare sulla  sinistra, mescola Azzurro chiaro
509 Verde smeraldo 713 e Giallo limone 203 per il mare a destra

7. Verde oliva scuro 725 per le ombre su cespugli e alberi, Blu oltremare 511
per le ondine sul mare, Seppia 413 per le ondine sulle rocce marroni sott'acqua
e per rinforzare le ombre su rocce e faraglioni


Nei link qui di sotto trovate tutti gli esercizi ad acquerello finora pubblicati:

 Esercizi ad acquerello 

venerdì 19 giugno 2020

Nuovo libro: #carnetdunpeintrenaturalisteconfiné





#carnetdunpeintrenaturalisteconfiné

Il quaderno su cui ho dipinto durante la quarantena l’avevo rilegato a fine novembre del 2019, con l’intento di dipingervi sopra solamente montagne. Così è stato fino a febbraio del 2020: il Gran Paradiso, le montagne del Parco Nazionale des Ecrins e dell’Orsiera Rocciavrè sono lì nelle prime pagine scintillanti di luce invernale.


Poi è arrivato marzo, le montagne le vedevo solo da lontano; allora ho capovolto il quaderno e ho cominciato a dipingere dall’altra parte per quasi due mesi sul mio #carnetdunpeintrenaturalisteconfiné.



Quando il quaderno e la quarantena sono finiti è comparso un amico e un editore illuminato svizzero che mi hanno proposto di pubblicarlo. Alessandro aveva visto i disegni e aveva letto i testi, ed era rimasto colpito da quel mettersi a nudo di un uomo neanche tanto giovane che ha combattuto l’apatia della quarantena con i pennelli e la tastiera. Grazie ad Alessandro e ad una squadra formidabile di persone che hanno creduto in questo progetto ora il libro è pronto, per raccontare a tutti come i colori le matite e le parole possono trasformarsi in medicine preziose.




Sosteniamo l’arte.
Se la quarantena e l’emergenza sono finite non è così per la ripresa di molte attività comprese quelle artistiche. Sostenere gli artisti aiuta non solo a migliorare difficili condizioni economiche ma anche a ridare voglia ed energia per ricominciare a creare, a dipingere a far volare quella fantasia che sovente regala a tutti immagini, parole e suoni preziosi.

Per sostenere Lorenzo basta poco: partecipando ai suoi corsi che da luglio riprendono sparsi per l’italico stivale o nell’immediato regalandovi questo libro nuovo di zecca. Potete acquistarlo online al prezzo di copertina, ma se volete sostenere l’artista potete comprarlo da lui, ve lo spedirò con una dedica speciale da post-quarantena, e con un acquerello originale e firmato fatto apposta per voi, il tutto al prezzo di 60€ compresa la spedizione (per l’Italia). Per info scrivete a lorenzodotti58@gmail.com

Alcune doppie pagine del libro


Qui sotto la presentazione del libro scritta da Alessandro Staehli, responsabile dei progetti editoriali della La Salamandre

#Carnet d’un peintre naturaliste confiné

Diario intimo di un esploratore a cui il virus ha tarpato le ali, questo libro fatto di disegni descrive la quotidianità insolita di Lorenzo Dotti, pittore naturalista confinato in casa per alcuni mesi a causa della pandemia del COVID-19. Un periplo nell’infinitamente vicino, raccontato a colpi di pennello e di parole, pubblicato in tempo record.

Nel novembre 2019 il pittore naturalista Lorenzo Dotti ha rilegato un carnet con l’intenzione di dipingervi soltanto montagne. In effetti sulle prime pagine il Gran Paradiso e le cime del Parco Nazionale des Ecrins risplendono nella loro luce invernale. Poi arriva marzo, e con lui la pandemia. Le montagne attirano solo sguardi lontani. L’artista italiano gira dunque al contrario il suo carnet e disegna sull’altro lato per quasi due mesi. Il risultato è pubblicato nel nostro nuovo libro …

Il disegno come antidoto
Il lavoro del pittore naturalista è fatto di concentrazione, immaginazione e soprattutto di una mano che disegna. “la concentrazione era svanita, l’immaginazione anche e la voglia di disegnare si era bloccata davanti a una pagina bianca” racconta Lorenzo Dotti. Unico conforto, una primavera bella e silenziosa come non mai tutto intorno a casa mia. Poi, la svolta. Il 16 marzo 2020, mentre tutto il paese è già in quarantena, il gruppo di Trieste Sketchers lancia una maratona di disegno sulla propria pagina Facebook. Centinaia di artisti cominciano a condividere schizzi e pensieri sul social, ritrovando lo stimolo a disegnare nonostante la gravità della situazione. “questi nuovi amici virtuali sono stati un antidoto eccezionale per vincere la depressione” precisa l’artista. Il suo percorso non è rimasto chiuso in un cassetto; è andato avanti a tempo di record, per essere pubblicato in forma di un oggetto bello e originale: il…..

Diario intimo di un confinato
Questa medicina collettiva ha alimentato in Lorenzo il desiderio di osservare il suo piccolo mondo. Ha cominciato a guardare più da vicino e con nuovi occhi gli oggetti quotidiani, che possono raccontare talvolta storie incredibili. “La caffettiera, il cavatappi, un mozzicone di matita o un tappo di birra sono diventati personaggi per mezzo dei quali esprimere i miei amori, le mie passioni, i miei dispiaceri e le mie speranze”. La maggior parte delle volte, il testo nasceva insieme al disegno, spesso di notte. “Pensavo a un oggetto, a un personaggio, a una immagine…e la mia mano si metteva a scrivere brevi annotazioni, riflessioni. Poi, dopo una doccia e un caffè, realizzavo il disegno”. Mentre la vita ritrova lentamente una relativa normalità, ogni volta che Lorenzo si guarda attorno vede i nuovi amici che gli hanno fatto compagnia nella vita di ogni giorno: un vecchio triciclo a pedali, il codirosso spazzacamino vicino di casa, lo zaino, il binocolo, la luna che fa irruzione dentro casa…e tutto il resto. Il risultato non è una semplice raccolta di illustrazioni. Questo carnet de voyage racconta una navigazione esotica intorno all’infinitamente vicino. E’ il diario intimo di un prigioniero del quotidiano, un inno alla vita, alla libertà, alla natura e una bellissima fonte di ispirazione per la resilienza.

Concepita nel cuore della pandemia di COVID-19, quest’opera è stata pensata e pubblicata per sostenere la filiera del libro, dall’autore al lettore passando per l’editore, il distributore e il libraio. E’ frutto di un’avventura umana Made in Europe che ha visto la luce in appena quattro settimane grazie alla complicità tra un pittore naturalista italiano (Lorenzo Dotti), una traduttrice francese (Maya Morando-Taboni), una casa editrice franco-svizzera non a scopo di lucro (La Salamandre) e uno stampatore francese certificato secondo le più rigorose norme ecologiche (lo stampatore Simon). Tutti questi attori hanno testimoniato un impegno, una collaborazione e una solidarietà esemplare. Grazie!

Pittore e illustratore naturalista, Lorenzo Dotti vive e lavora nella campagna torinese, in Nord Italia. Collaboratore assiduo de la Salamandre, ha insegnato disegno naturalistico per dieci anni in ambito universitario a Napoli e tiene regolarmente dei workshops e dei corsi di disegno. Ha pubblicato molte guide sulla flora e la fauna europee, numerosi carnets de voyage ed altre opere illustrate.

Sketcher nel profondo dell’anima, si esprime disegnando dal vivo incontri ed emozioni, con freschezza, originalità e grande sensibilità.

venerdì 29 maggio 2020

Esercizio n.21 dipingere ciottoli



Sono un pittore seriale di ciottoli da sempre, e non importa la provenienza, mari, fiumi, o antichi 
greti di torrenti estinti.
Esercizio realizzato con Watercolor White Nights, nomi e numerazione seguono quindi la cartella colori White Nights.





1. il soggetto da riprodurre


2. Disegno a matita e tratteggio delle zone d'ombra 

3. Mescola 508 Blu Cobalto e 510 Lacca blu per le ombre

4. Indaco 516 più o meno diluito per i ciottoli grigi
5. Alcuni ciottoli nella parte alta sono realizzati con ocra chiara 218, e uno solo al centro
destra con il seppia 413 molto diluito. Altri più chiari hanno sfumature rosate che si ottengono
con mescola 608 Rosa violetto e 805 nero neutro

6. I ciottoli rossicci sono realizzati con mescola  608 Rosa Violetto e 321 rosso inglese,
tranne uno al centro che è dipinto con il Rosso inglese 321 

7. Rinforzare le ombre nei punti scuri con mescola 607 Violetto e 321 Rosso inglese,
e con un pennello fine fare un po di "puntinismo" a secco sui ciottoli con
mescola 508 Blu Cobalto e 510 Lacca blu



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sabato 9 maggio 2020

Esercizio n.20 dipingere una quercia


Bastano pochi colori per dipingere una Farnia (Quercus robur): due verdi per il fogliame, una Terra d'ombra per tronco e rami.  un colore più scuro per le ombre e voilà il gioco è fatto!
Esercizio realizzato con Watercolor White Nights, nomi e numerazione seguono quindi la cartella colori White Nights.






1. Il soggetto da riprodurre
2. Disegno a matita e tratteggio delle zone d'ombra sul tronco
3. Usate i due verdi indicati mescolandoli insieme ancora umidi sul foglio
per ottenere piacevoli sfumature che richiamano ai giochi d'ombra nel
fogliame, la luce viene da sinistra lasciate quindi più chiare queste zone.
Verde oliva chiaro 727 (zone chiare), Verde oliva scuro 725 (zone scure)
4. Terra d'ombra bruciata per tronco e rami
5. Mescola Violetto 607 e Seppia 413 usata molto diluita per le ombre,
e più carica per i dettagli sul tronco e zone d'ombra molto scure

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domenica 15 marzo 2020

Esercizio n.19 dipingere le primule



La primavera non è ancora cominciata ma loro le Primule comuni (Primula vulgaris)  infiammano il sottobosco  già da febbraio con ricche e  colorate fioriture quasi sempre in compagnia della violacea Anemone epatica (Hepatica nobilis) e della multicolore Polmonaria (Pulmonaria officinalis).

Esercizio realizzato con Watercolor White Nights, nomi e numerazione seguono quindi la cartella colori White Nights.

Paletta colori White Nights utilizzati per l’esercizio.

1. Il soggetto da riprodurre, primula comune

2. Disegno a matita e tratteggio delle zone in ombra


3.  Mescola Verde giallo 718  e Giallo cadmio medio 201  più o meno diluita per le foglie,
Giallo di cadmio Limone 203 molto diluito per i petali, mescola Giallo di cadmio medio 201 e
Giallo oro 216 per la fauce del fiore, cuore della fauce parzialmente verde come quello delle foglie
4. Mescola Verde giallo 718 e Lacca blu 510 più o meno diluito per le zone d'ombra
e venature nelle foglie delle primule, stesso verde per scurire la foglia dell'edera
lasciando le venature chiare.

5. Colori per lo sfondo: Mescola Rosso Inglese 321 e Nero 805,
Rosso Inglese 321 molto diluito 
6. Mescola Rosso Inglese 321 e Violetto 607 più o meno diluito per le zone in ombra
e per rinforzare lo sfondo. Con la stessa mescola scuriamo parte della foglia dell'edera
7. Giallo oro 216 per le piccole linee sulle fauci, mescola Nero 805 e Giallo cadmio Limone 203
molto diluito per le ombre sui petali

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mercoledì 4 marzo 2020

Gunnar Widforss, dipingere la luce




Sono caduto dentro un libro che racconta la vita di un acquerellista svedese tanto famoso in America quanto sconosciuto ai più nel resto del mondo.                                                          
“Vorrei essere un selvaggio e non avere mai visto un quadro, forse allora potrei cogliere meglio, o più correttamente, i colori. Le idee che ho avuto finora sulla luce e l’ombra qui sono del tutto inapplicabili. Le ombre sono così piene di luce, è un puro godimento solo guardarle” Così scrive Gunnar Widforss, in una lettera alla madre dalla Tunisia nel 1919. Quelle stesse luci, ombre e riflessi violenti  Gunnar le troverà nel Grand Canyon in America e saranno le protagoniste fino alla morte delle sue formidabili pennellate.



Il libro si intitola “L’arte della fuga” dello scrittore ed entomologo svedese Fredrik Sjöberg edito da Iperborea nel 2017.

Scrive così Fabrizio Rinaldi a proposito di G. Widforss  e del libro a lui dedicato: “Qui gli unici a conoscere Gunnar Widforss (1879-1934) sono coloro che hanno letto il libro di Fredrik Sjöberg L’arte della fuga, nel quale l’autore cerca di ricostruire la vita dell’acquarellista svedese che tra fine Ottocento e inizio Novecento immortalò nei suoi dipinti soprattutto i parchi americani.
Mentre in patria era ignorato, negli Stati Uniti era considerato l’acquarellista più bravo nel raffigurare i grandi spazi, tanto che una delle vette Gran Canyon è a lui intitolata. Sjöberg ricostruisce meticolosamente, attraverso le lettere alla madre e agli amici, la sua vicenda biografica, caratterizzata da una quasi maniacale rappresentazione della bellezza paesaggistica.
Widforss visse in perenne fuga, inseguito da una malinconia che non riusciva a scacciare, costretto a una solitudine non cercata, oppresso dall’impellente necessità di sostenersi economicamente e da guai sentimentali che per decenza rimandiamo alla lettura del libro.
Il suo pregio maggiore è la capacità di rendere evidente la profondità dei panorami: ogni cattedrale naturale, ogni spuntone di roccia, ogni anfratto della montagna raffigurati nei suoi acquarelli, è avvolto in una luce calda che ne incrementa la spazialità. La luce restituisce anche la sensazione di calore percepita dal pittore mentre dipingeva, oltre alla presumibile serenità interiore che si raggiunge nell’istante dell’atto creativo”. (Fabrizio Rinaldi, I colori di Gunnar Widforss 2018)

Consiglio caldamente a tutti la lettura del libro L’arte della fuga, di Fredrik Sjöberg e la visione degli acquerelli di Gunnar Widforss per rimanerne incantati e provare (cascandoci dentro almeno con lo sguardo) a rapire qualche segreto di questo grande acquerellista
Death Valley 1934, acquerello

Grand Canyon, acquerello


Grand Canyon dal North Rim, 1924, acquerello

Gunnar mentre dipinge ad Alisomar, California 1925

Grand Canyon, 1928, acquerello

Monument valley, 1929, acquerello

Phantom Ranch, 1925, acquerello

Sentinel Rock, 1923, acquerello

Yosemite Valley, 1925, acquerello

Villaggio, Lofoten, 1918, acquerello

Linkografia:
http://www.gunnarwidforss.org/index.htm
https://viandantidellenebbie.files.wordpress.com/2018/12/I-colori-di-Gunnar-Widforss.pdf