Quando metti piede per la prima volta in un luogo qualunque e ovunque
per il mondo la curiosità e la voglia di conoscerlo ti portano a vederlo non
solo con occhi nuovi ma soprattutto con occhi più attenti e profondi. Così è
stato all’isola del Giglio nei pochi giorni passati con gli amici Federico
Gemma, Andrea Ambrogio e la splendida banda di Radio Capital capitanata da
Doris Zaccone e dal comandante in seconda Angelo Pittro; eravamo li per la
promozione dei taccuini dell’Arcipelago Toscano e per l’ultima puntata radiofonica
di Capital in the world dedicata alle nostre bellissime isolette, qui se volete
ascoltarla: Ultima puntata dall'Arcipelago Toscano
Per noi pittori-naturalisti
un isola d’estate non da il meglio di se, le fioriture sono agli sgoccioli, gli
uccelli si fanno silenziosi e bisogna aspettare la fine di agosto per rivedere
rinverdire la natura con le fioriture estivo-autunnali e il passo di ritorno
dei migratori verso l’Africa. Ma l’essenza dell’isola rimane sempre in
qualunque stagione e il caldo non spaventa quel piccolo esploratore presente in
tutti noi. Mi svegliavo presto al Giglio per disegnare nelle ore meno calde e
trovare spiagge e calette sgombre dalle carnazze al sole. Ho
visto cose: sul Giglio ho passato pochi giorni e poco tempo sono quindi solo
dei flash quelli gigliesi ma voglio condividerli con voi, prima che il fresco
ricordo sprofondi nell’oblio tra le pieghe del cervelletto.
L’opera dell’uomo: fulminato da uno dei più bei borghi d’Italia, Giglio
Castello con le sue integre mura medievali e la Rocca Aldobrandesca , affascinato dal complesso della Torre del Campese
che ti porta a disegnarla mille volte per la splendida integrazione tra la
semplice architettura e le rocce circostanti, l’adorabile Cala del Saraceno, un
abbraccio di granito rosa a Giglio Porto con i muri sommersi del “murenarium”
( vasca per l’allevamento di pesci in epoca romana).
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Giglio Castello |
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Giglio Castello |
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Torre del Campese |
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Torre del Campese |
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Cala del Saraceno, Giglio Porto |
L’opera della
natura: incantato dalla trasparenza del mare e dai dolci lastroni di granito
che circondano gran parte dell’isola, perso a contemplare il calcareo faraglione
di Punta Campese avvolto dai chiassosi caroselli
dei Rondoni maggiori.
L’opera dell’uomo e della natura: i curati vigneti terrazzati che
producono quel nettare ambrato di nome Ansonaco
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Punta Faraglione, Campese |
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Punta Faraglione, Campese |
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Giglio Porto |
Sto risfogliando
con occhi diversi il bellissimo Taccuino di Federico Gemma dedicato a questa
isola e vi consiglio di procurarvelo se volete farvi guidare dai suoi
acquerelli per una visita “diversa” su questa granitica isoletta. Qui il link
al taccuino L’Isola del Giglio di Federico Gemma: Taccuino dell'Isola del Giglio
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Isola del Giglio di Federico Gemma |
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