Ho conosciuto Santo Della Volpe a
Torino a metà degli anni settanta, eravamo studenti un po’ rivoluzionari con
una passione in comune il rock & roll, ed eravamo assidui frequentatori di
discoteche com il Big Club, Tuxedo, Studio 2, Hiroshima Mon Amour. Il rock ha accompagnato la
nostra gioventù, le nostre lotte e i nostri ideali. E il rock fu il
protagonista delle feste a casa della Volpe. Santo abitava in un piccolo
appartamento al piano terra dietro la Gran Madre a Torino, più che piccolo era
minuscolo ma poco importava. Santo era persona solare e la sua solarità era
contagiosa, aveva un mondo di amici e molti di loro condividevano la sua
passione rocchettara. Ogni motivo era buono per organizzare una festa a casa
sua, l’importante era esserci, non perderla perché lo spettacolo era
assicurato. Si ballava e ci si divertiva a modo nostro fino all’esaurimento
appiccicati come acciughe nei 25 metri quadrati della sua casa-discoteca;
sovente la festa per esigenze di spazio dilagava sulla strada e non erano
infrequenti le visite della “pula”, non per la nostra fede rivoluzionaria ma
per il volume della musica che teneva sveglio il quartiere allora molto meno
chic di adesso.
“Mio marito è
fondamentalmente un rocchettaro, scritto così, all'italiana, senza la kappa.
Che poi vuol dire che la metà della testa te la sei fabbricata su quei versi
lì, con il romanticismo di chi è determinato, contro ogni logica, a sperare che
il rock cambierà il mondo, le teste, perché forse penetrarle così è un po' meglio
che mozzarle, farle esplodere, sfondarle” scrive così Teresa Marchesi nel
bellissimo ricordo di suo marito.
Il rock sicuramente ha cambiato il
nostro mondo, fa parte di noi e come una seconda pelle che ti fa sognare,
ridere, piangere e ballare a sessant’anni come a venti. La mia colonna sonora è
quella di Santo: Otis Redding, Bruce Springsteen, Lou Reed, Bob Marley, David
Bowie, gli Stones e gli U2 rigorosamente su
vinile ovviamente.
Ciao Santuzzo se fai feste sulle nuvole facci un fischio che
portiamo da bere.
Qui il link al bellissimo ricordo
di Santo scritto da sua moglie Teresa Marchesi:
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