È facile raccontare Capraia a chi come noi ci è gia stato, è meno facile
raccontarlo agli altri; è allora proviamoci così: immaginate uno
scoglio di lava lungo 8 km e largo 4, abitato da 200 persone e con una
sola strada lunga appena 700 m, senza spiagge e senza ombrelloni, senza
semafori e discoteche. Ma sono talmente tanti i “senza” che si fà prima a
raccontare cosa c’è:
un piccolo porto e un piccolo paese di case basse e colorate, un
castello, due torri, un vigile urbano, tre carabinieri,un postino, due
negozi di alimentari, quattro pescatori, una scuola con due classi
miste, un prete e tantissimi gatti, tanta lava, molta macchia, pesci
uccelli e un centinaio di mufloni. Qui il vero protagonista non è l’uomo
ma è la natura che nei secoli ha disegnato questo scoglio di lava, con
il vento che piega i cespugli
schiacciandoli al suolo, con le mareggiate che la isolano dalla civiltà,
con quella macchia mediterranea che ad aprile esplode in profumate
fioriture,
e con quella pacifica invasione di migliaia di uccelli nel periodo della
migrazione. Salgo sul traghetto che mi riporta alla civiltà, nel mare
lontane due balene tagliano il mare, ciao capraia.
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La Ninfa del corbezzolo e il Covento di S.Antonio |
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Isola di Capraia, Forte S.Giorgio e Faro |
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Dalla Punta del patello guardando a sud |
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Costa occidentale, l'Isola dei gabbiani |
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Dalle Formiche guardando a sud-ovest |
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Dal Monte Capo guardando verso il paese |
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Zurletto e Magnanina |
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Torre dello Zenobito |
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Barbanera |
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Il guardiano del porto |
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Gheppio |
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Punta del Ferraione, faro e Monachella, Isola di Capraia
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sempre esageratamente belli i tuoi acquerelli!
RispondiEliminasempre esageratamente troppo buona!
RispondiEliminaci rivediamo ad aprile sullo scoglio più bello del mondo!