martedì 13 marzo 2012

Isola di Capraia



È facile raccontare Capraia a chi come noi ci è gia stato, è meno facile raccontarlo agli altri; è allora proviamoci così: immaginate uno scoglio di lava lungo 8 km e largo 4, abitato da 200 persone e con una sola strada lunga appena 700 m, senza spiagge e senza ombrelloni, senza semafori e discoteche. Ma sono talmente tanti i “senza” che si fà prima a raccontare cosa c’è: un piccolo porto e un piccolo paese di case basse e colorate, un castello, due torri, un vigile urbano, tre carabinieri,un postino, due negozi di alimentari, quattro pescatori, una scuola con due classi miste, un prete e tantissimi gatti, tanta lava, molta macchia, pesci uccelli e un centinaio di mufloni. Qui il vero protagonista non è l’uomo ma è la natura che nei secoli ha disegnato questo scoglio di lava, con il vento che piega i cespugli schiacciandoli al suolo, con le mareggiate che la isolano dalla civiltà, con quella macchia mediterranea che ad aprile esplode in profumate fioriture, e con quella pacifica invasione di migliaia di uccelli nel periodo della migrazione. Salgo sul traghetto che mi riporta alla civiltà, nel mare lontane due balene tagliano il mare, ciao capraia.


La Ninfa del corbezzolo e il Covento di S.Antonio
Isola di Capraia, Forte S.Giorgio e Faro
Dalla Punta del patello guardando a sud
Costa occidentale, l'Isola dei gabbiani
Dalle Formiche guardando a sud-ovest
Dal Monte Capo guardando verso il paese
Zurletto e Magnanina
Torre dello Zenobito
Barbanera
Il guardiano del porto
Gheppio

Punta del Ferraione, faro e Monachella, Isola di Capraia































2 commenti:

  1. sempre esageratamente belli i tuoi acquerelli!

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  2. sempre esageratamente troppo buona!
    ci rivediamo ad aprile sullo scoglio più bello del mondo!

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