venerdì 14 luglio 2017

Uccelli del Mediterraneo, guida all'osservazione


Uccelli del Mediterraneo, guida all'osservazione.
Mezzatesta, Dotti.  Ricca Editore 2017

I libri dell’accoppiata Mezzatesta-Dotti hanno storia lunga.  Il primo si chiamava “Birdwatching” della prestigiosa collana “Le guide di Airone” pubblicato nel lontano 1987 con disegni in bianconero che risentivano della mia giovane età: 29 anni appena! Altri ne sono venuti e anche grazie a quei libri e alla collaborazione e amicizia con Franz, la mia mano è cresciuta professionalmente.

Sempre per le guide di Airone uscì nel 1989 la “Guida al riconoscimento degli uccelli d’Europa”, e dieci anni dopo il libro “Uccelli d’Europa, Nord Africa, Medio oriente”. Il penultimo libro illustrato per Franz fu nel 2002 “Biowatching, guida pratica per osservare la biodiversità” con testi di F.Mezzatesta e F. Zanichelli, ed ora ecco il nuovo nato fresco di stampa: “Uccelli del Mediterraneo”.

 

Il libro fa parte della “Collana del Biowatching” diretta da F. Mezzatesta  dedicata allo studio della biodiversità del Mediterraneo e pubblicata dalla Ricca Editore.

Questa guida tascabile, del formato 11,5x19 cm., raccoglie tutte le varietà di specie di uccelli presenti nel Mediterraneo: nidificanti, invernali, migratori comprese le specie rare.

 Per identificare in modo facile e sicuro oltre 400 uccelli del Mediterraneo

•Testi concisi con descrizioni delle caratteristiche più importanti.

•Ricco: illustrazioni, informazioni sulla voce, le dimensioni, l'habitat, l’alimentazione, la riproduzione e la distribuzione.

•Con oltre 400 mini-mappe di distribuzione aggiornate che forniscono informazioni sulle aree di nidificazione, svernamento e migrazione.

•Compatto: col suo pratico formato tascabile puoi sempre portarlo con te!

 La guida identificativa ideale per i vostri viaggi nelle regioni del Mediterraneo.

 

Qui sotto alcune pagine del libro.
 




 
Per acquistarlo con lo sconto direttamente dall' editore andate al link qui sotto:
Uccelli del Mediterraneo

sabato 8 luglio 2017

Isole dell'Arcipelago Toscano, mostra di acquerelli all'Isola di Capraia




Isole dell’Arcipelago Toscano


Acquerelli in mostra alla Torre del Porto
Isola di Capraia, 22 luglio – 9 agosto 2017
In collaborazione con Proloco Capraia Isola

Acquerelli e quaderni di campo saranno i protagonisti della mostra “Isole dell’Arcipelago Toscano” che si terrà all’Isola di Capraia dal 22 luglio al 9 agosto presso la Torre del Porto. Un occasione unica per vedere tutti insieme acquerelli e taccuini originali, sfogliarli e cercare tra le loro pagine i colori dell’alba, le grecalate o il profumo del mirto.
Isola di Gorgona
 
Quaderni di campo
 
Taccuini, quaderni di campo, sketchbook, compagni fedeli di tante avventure in natura. Ci si disegna sopra solo quando loro decidono che è il momento giusto, che la luce è quella adatta, che le ombre sono perfette, che è il momento di cogliere l’attimo. E allora si aprono e mano, pennello e colori si uniscono in armonia cercando di riportare sul foglio le sensazioni che ti circondano, in quel giorno, a quell’ora, in quel determinato luogo. A volte stanno chiusi, si rifiutano di farsi imbrattare per le atmosfere sciatte che li circondano, altre volte si negano perché tutto intorno è talmente bello che vale la pena goderselo l’ambiente e la giornata senza affaticare carta e colori.
Isola di Capraia
Parte dei disegni in mostra sono stati utilizzati per la realizzazione dei libri “Isola di Capraia, Isola di Gorgona, Isola d’Elba” della collana di taccuini naturalistici realizzati “dal vero” e dedicati alle sette isole maggiori dell’Arcipelago Toscano (Capraia, Elba, Giannutri, Giglio, Gorgona, Montecristo e Pianosa), nata dalla collaborazione fra EDT e l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per fare conoscere un contesto naturale unico al mondo. Un esperienza di lavoro affascinante che ho avuto il piacere di condividere con due amici e colleghi straordinari: Andrea Ambrogio e Federico Gemma.
 
 
Isola d'Elba
 


 

 

martedì 6 giugno 2017

Isola di Capraia paradiso dello snorkeling


Isola di Capraia paradiso dello snorkeling

Le coste rocciose di Capraia sono un vero e proprio paradiso per lo snorkeling: pinneggiando tranquillamente con maschera e boccaglio  scopriamo un mondo sommerso ricco di vita anche in pochi centimetri d’acqua. Pomodori di mare e bavose, stelle marine  e ricci di mare, nudibranchi dalle forme bizzarre , oloturie e polpi , spugne coloratissime ed un esercito di alghe dalle forme e colori diversi.





Le opportunità di fare delle belle snorkelate a Capraia non mancano, sia per la varietà di ambienti sia per la ricchezza naturale dei suoi fondali.  Potremmo quindi scegliere tra una pinneggiata nelle praterie di Posidonia di cui in Capraia esistono ricchi popolamenti, come nella Baia del Porto, Porto Vecchio o Cala Rossa oppure nuotare nei luminosi fondali sabbiosi di Cala della Mortola e Cala del Ceppo. Ma se preferite invece i fondali rocciosi non potete perdervi le Formiche, lo Scoglione, Punta della Manza e Le Cote.






Grotte e anfratti.
Le coste capraiesi sono costellate da numerose grotte e anfratti, ambienti ricchi di vita dove è possibile osservare in acqua bassa specie amanti dell’ombra (specie sciafile) che solitamente vivono in acque più profonde.  I popolamenti sciafili  delle grotte e  degli anfratti sommersi, sono  formati  da  spugne policrome  come la  Spugna dello  spondilo  (Crambe crambe)  e la  Spugna petrosa  ( Petrosia ficiformis )  da numerose alghe  come  la  Rosa di mare (Peyssonnelia squamaria)  la  Dicotoma  ( Dictyota dichotoma ) che  forma  ciuffi  dalle  sottili  lamine   verdi iridescenti, e la Margherita di mare (Parazoanthus axinellae) piccolo corallo  giallo-arancio che forma  colonie  numerose.



 
 

 





domenica 4 giugno 2017

Acquerellisti in natura



“Con addosso la camicia e sottili brache di lino, senza calze ho passato molte ore felici dipingendo in natura dal vivo”. Scriveva così Thomas Jones  (1742-1803) pittore “en plein air” inglese rapito dalle luci del paesaggio italiano durante la sua permanenza tra il 1776 e il 1783.


Thomas Jones.  Lungo la strada per Santa Maria de Monti Napoli, 1781

E’ questa la nuova tipologia dell’artista nel settecento, che lasciati l’atelier, il cavalletto, le tele ingombranti, va in cerca di esperienze diverse, e la tecnica dell’acquerello  fino ad allora  considerata marginale diventa la protagonista di quel periodo. In Inghilterra tra il 1750 e il 1850 si assiste alla nascita del “The golden age of british watercolors” ( il Secolo d’Oro dell’acquerello inglese), uno degli avvenimenti più importanti della storia dell’arte moderna dove il paesaggio e la sua rappresentazione prendono il posto di preminenza fino ad allora occupato dal ritratto o dalla rappresentazione storica. Sono gli anni del “Grand Tour” ( viaggio condotto da giovani aristocratici europei per ampliare i loro orizzonti culturali nel vecchio continente) che vide un esercito di acquerellisti, soprattutto inglesi armati di pennello e taccuino, riportare sulla carta con dovizia di particolari paesaggi e architetture dell’Europa continentale,  con una predilezione per l’Italia e le sue città d’arte.

Albert Goodwin. Verona, 1896

Edward Lear  Dubrovnik, 1866


Joseph Mallord William Turner,
Vesuvius and the Sorrentine Peninsula from Via Posillipo, 1819

L’impiego dell’acquerello nel corso dei viaggi  è una delle più antiche e caratteristiche applicazioni di questa tecnica, preferita ad altre per la sua praticità e il ridotto volume di materiali da portare sul campo. Tra gli acquerellisti inglesi  Edward Lear, e William Turner, solo per citarne un paio, lasciano il segno nella storia dell’arte e dell’acquerello. Edward Lear, scrittore e  artista inglese (1812-1888), famoso per il suo  “Libro dei nonsense”, lascia l’Inghilterra nel 1837 per un lungo viaggio di scoperta nei paesi del Mediterraneo: i suoi paesaggi raccontano meglio di tante fotografie le atmosfere gli usi e i costumi dei paesi che si affacciano sul Mare nostrum  dall’Italia alla Turchia passando per l’Albania e Malta. La produzione artistica  dell’inglese Joseph Mallord  William Turner (1775-1851) è monumentale: nel corso dei suoi numerosi viaggi europei riempie un numero impressionante di taccuini conservati alla Tate Gallery di Londra, circa 30.000 tra disegni e acquerelli che raccontano meglio delle parole il “pittore della luce”.

Francis Towne. Il Palatino dal Foro Romano, 1781

Johann Heinrich Schilbach. Costa di Amalfi, 1825

Frank Randal. Resegone, 1885



L’acquerello viene utilizzato a partire dal seicento  anche nella rappresentazione del mondo naturale così come ben documentato dal lavoro dei numerosi pittori naturalisti al seguito delle spedizioni scientifiche e le esplorazioni transoceaniche.
John White, Archosargus probatocephalus, acquerello c.1585 - 1593
 
Primo tra loro l’artista inglese John White (attivo tra il 1585 e il 1593) che partecipò alle spedizioni nella Virginia americana, da poco scoperta e colonizzata, per dipingervi ad acquerello flora fauna e paesaggi. Ma anche i lavori ad acquerello realizzati durante le esplorazioni in terre lontane servivano come base per le incisioni che avrebbero impreziosito le pubblicazioni scientifiche sul tema. Solo verso la fine del XIX l’opera di alcuni grandi pittori naturalisti influenzerà in modo decisivo le future generazioni affinché il lavoro ad acquerello sia opera definitiva e non solo mero passaggio di studio o bozzetto preparatorio. Merita ricordare tra i padri spirituali dell’attuale pittura naturalistica l’ornitologo americano  Louis Agassiz Fuertes (1874-1927), il pittore naturalista inglese Charles Frederick Tunnicliffe  (1901 1979) e  Vincent Fossat (1822-1891) pittore naturalista francese.
 
Louis Agassiz Fuertes, Pterocles quadricinctus, 1927

Vincent Fossat, Coprinus comatus, c. 1875 -1890

Charles Frederick Tunnicliffe, Falaropo di Wison, 1958
 
 
“Il fascino dell’acquerello non si limita alla sua freschezza ed alla sua spontaneità o a quell’impressione di apparente evanescenza che induce alla divagazione sognante o alla meditazione; si manifesta anche attraverso una certa magia dovuta alla limpidezza e alla trasparenza dei suoi colori”, con queste parole Gerald Bauer, nella premessa al suo  libro “Il Secolo d’Oro dell’acquerello inglese”, restituisce preziosità e importanza all’acquerello e inconsapevolmente alla sua funzione nella rappresentazione del mondo naturale: solo l’acquerello infatti saprà regalare più di altre tecniche attraverso la “limpidezza e la trasparenza dei suoi colori”, la consistenza e la luce di molte forme naturali:  come la fragilità dei petali di un papavero, le trasparenze e i colori cangianti della pelle dei pesci, il soffice piumaggio di un volatile.
Lorenzo Dotti. Gabbiano comune, 2016
 
 
 

sabato 13 maggio 2017

Disegnare lungo Po




Disegnare lungo Po
Corso di acquerello itinerante lungo il Po
Camino (AL), 28 maggio 2017


Dipingere il fiume lungo le sue selvatiche sponde dove un tempo navigavano i traghetti a fune del porto di Camino.
Nell’ambito della manifestazione "Anduma a Po" organizzata dall’associazione culturale Il Picchio, si svolgerà nella giornata di domenica 28 maggio un corso di acquerello itinerante lungo le sponde del Po.





Programma

ore 9,30. Ritrovo a Camino in piazza (davanti al ristorante del Peso) e discesa a Fiume Po a piedi. Prima parte del corso di pittura del paesaggio lungo le sponde del Po.
ore 13, intervallo pranzo al sacco o  presso il punto ristoro "Bagni Camino"
ore 14 seconda parte del corso di pittura del paesaggio
ore 17,30 attraversata del Fiume Po sui Barcè dell'associazione Amici del Po.
ore 18,30 visita alla Grangia di Pobietto e  rientro con navetta gratuita a Camino fino alle ore 19,30




 
Il corso è aperto a principianti ed esperti  disegnatori, di età superiore ai 14 anni.
Numero minimo di partecipanti 8 massimo 15.
Il costo del corso di acquerello di 35 euro non comprende il pranzo presso il punto ristoro e  l'attraversata del fiume in Barcè (5 euro).
La richiesta di iscrizione al corso dovrà pervenire tramite mail al seguente indirizzo: lorenzodotti58@gmail.com    non oltre la data 26 maggio 2017.
Per iscrizioni e informazioni: Lorenzo Dotti  3334648829
 
 
 


mercoledì 26 aprile 2017

Isola di Capraia paradiso del Birdwatching



Migrazione in Capraia, una pacifica e colorata invasione.                                                                                           
Ondate di ali colorate invadono l’isola: sono rondini, gruccioni, upupe ma anche rapaci, aironi, limicoli, cuculi e tanto altro. Un’invasione pacifica di splendidi extracomunitari che passano l’inverno in Africa, e quando inizia la primavera si mettono in viaggio per raggiungere la loro casa in giro per l’Europa. Capraia come tutte le piccole isole del Mediterraneo è una tappa fissa per migliaia di loro: qui fanno il pieno di energie necessarie per continuare il loro lungo viaggio. Aprile e maggio sono i mesi da non perdere per comprendere appieno il significato della parola migrazione. Ma anche a fine estate il ritorno verso l’Africa può regalare interessanti osservazioni.
Ovunque sull'isola potrete fare ricche osservazioni ornitologiche, ma alcuni luoghi meritano una visita particolare, come la zona dell'elibase e la bellavista, i terrazzamenti lungo la strada dell'Ex Colonia Penale, il Colletto dell'Acciattore e ovviamente il Laghetto.
Provare per credere!
 
Culbianco e Monachella

Falco cuculo


Trombettiere

Upupa
 

giovedì 13 aprile 2017

Orchidee del Piemonte, atlante-guida al riconoscimento



Orchidee del Piemonte
Atlante e guida al riconoscimento
A. Isaja, L. Dotti, D. Bombonati
Edizioni Boreali 2017




Abbiamo attraversato il Piemonte in lungo e in largo consumando scarpe e scarponi e una coppa dell’olio bucata su uno sterrato da brivido in Val Maira, ma ne è valsa la pena: in trent’anni abbiamo imparato a conoscere il Piemonte ed ha apprezzarne i suoi ambienti così vari e ricchi di orchidee. Frutto di questo lavoro collettivo che ha coinvolto appassionati e botanici è l’atlante-guida “Orchidee del Piemonte”, un volume di quasi 300 pagine con una ricca iconografia di acquerelli, foto e carte di distribuzione delle 84 orchidee spontanee presenti in Piemonte.





Per la prima volta le 84 specie e sottospecie di orchidee spontanee presenti in Piemonte diventano le protagoniste di un atlante/guida dedicato, dotato di una vasta e articolata introduzione alla morfologia, alla biologia e agli ambienti di queste splendide piante; ad essa fanno seguito le schede monografiche di tutte le specie, con tavole illustrate per il riconoscimento e cartine di distribuzione.
Gli studi e le ricerche riguardanti questa affascinante famiglia, sia da parte di studiosi che di semplici appassionati, soprattutto negli ultimi vent’anni hanno portato ad una maggiore conoscenza e innescato un vivace dibattito tra sistematici.  E’ stato determinato un numero crescente di entità, 230 in Italia e 84 in Piemonte, oggetto di questo libro.

 
 




In quest’opera si sintetizzano decenni di raccolta dati sul terreno, consultazioni minuziose di bibliografie e disamine di fogli d’erbario – tra tutti il prezioso Herbarium Pedemontanum conservato all’Orto Botanico di Torino – e uno sforzo grandissimo di raccolta, informatizzazione e revisione critica di migliaia di dati, confluiti nella Banca Dati Regionale.


A fianco dell’Atlante distributivo, corredato da cartine su maglia 10 x 10 km elaborate da Alberto Selvaggi, insieme agli autori coordinatore del Progetto Atlante Orchidee Piemontesi, si è scelto di offrire agli appassionati, che sempre più numerosi studiano queste piante straordinarie, anche una guida al riconoscimento sul campo, supportata da chiavi di determinazione innovative, da un importante impianto iconografico composto dalle tavole ad acquerello di Lorenzo Dotti e da centinaia di fotografie scattate quasi esclusivamente in Piemonte. Sono infine proposti cinque itinerari di scoperta in alcuni siti tra i più ricchi di valori ambientali, paesaggistici e naturalistici della regione.
Per acquistarlo potete scrivere a info@boreali.it o telefonare al 347 6942699